Abbiamo il golf: niente eventi in Italia fino al 2033

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Se vi chiedessero di scegliere chi ospitare tra la più importante gara del mondo di golf, i Mondiali di equitazione, i Mondiali di nuoto e le Olimpiadi invernali, cosa decidereste?

Se voi siete indecisi, sappiate che per la Federazione Italiana Golf (Fig) non ci sono dubbi. Golf tutta la vita, come è giusto che sia. Tanto, che per pur di portare a Roma la prestigiosa Ryder Cup 2022, la Fig si è impegnata formalmente a nome dell’intero Paese a non ospitare in Italia alcuna manifestazione internazionale che possa “mettere in ombra” la sua coppa, da oggi fino al 2033! Un’assurdità, messa però nero su bianco e, soprattutto, sottoscritta nell’addeendum al contratto firmato il 14 dicembre 2015 con Ryders Cup Europe, società detentrice della competizione che vede affrontarsi ogni due anni Usa ed Europa.

Il punto 14 del documento, che Business Insider Italia ha potuto consultare in esclusiva, prevede infatti che l’Italia non ospiti alcun evento che potrebbe mettere a rischio la visibilità mediatica della Ryders Cup nei “dodici (12) mesi antecedenti o successivi” la manifestazione. Inoltre, nel caso in cui un evento importante si verificasse “nei sei (6) mesi prima o dopo, la nazione ospitante deve dimostrare che, e in quale modo, questo non abbia alcun impatto sul successo della Ryder Cup 2022”.

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Il concetto è ulteriormente ampliato nel paragrafo successivo, il 14.2, il quale– escludendo la Coppa del mondo di Rugby del 2023 e alle Olimpiadi estive 2024 (allora Roma era ancora candidata) – prevede che l’Italia non possa competere per “mettere in scena o ospitare eventi importanti per il periodo dal 2021 al 2033 (incluso)”. Pena, la perdita del diritto a ospitare la Ryder Cup 2022.

Si tratta di una richiesta assurda, accettata però dalla Federazione Italiana Golf, la quale, probabilmente, sarà chiamata al più presto a risponderne al Coni, il quale avrà qualcosa da dire a proposito. Non fosse altro per il fatto che lo stesso Coni ha appena portato a casa le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026 (che a norma di contratto non si potrebbero tenere nel nostro Paese).

Altrettanto sicuro è che pretenderà più di una spiegazione il sindaco di Roma, Virginia Raggi, finita suo malgrado nell’occhio del ciclone in queste ore per aver manifestato la volontà di candidare la Capitale a ospitare i Mondiali di nuoto proprio nell’estate del 2022. Evidentemente nessuno si era premurato di avvisarla del contenuto del capitolo 14.

In realtà, tutto ruota attorno a quelli che nel contratto vengono definiti “COMPETING MAJOR EVENTS: un concetto scivoloso che lascia ampia discrezionalità. Per esempio, gli Internazionali d’Italia di tennis, in programma a maggio (come ogni anno), sono un major event? E il Golden Gala (anch’esso in programma a Roma nel 2022)? E i Sette colli di nuoto? Tutte manifestazioni confermatissime nella Capitale per l’estate 2022. Insomma, sarà un duro compito per la Federgolf trattare con la società European Tour che detiene i diritti della Ryders Cup.

Anche perché c’è un’altra manifestazione internazionale per la quale Roma, in tandem con Verona, è in lizza e che sarebbe, quella sì, in sovrapposizione di data e pubblico: si tratta dei Mondiali di equitazione (World Equestrian Games) in programma sempre per l’estate del 2022. E, ironia della sorte, Roma ha anche buone probabilità di aggiudicarseli. Insieme all’Arabia Saudita è infatti l’unica località ad aver presentato un dossier di partecipazione che comprende tutte le otto discipline previste nel programma, mentre tutte le altre candidate – Danimarca, Estonia, Ungheria, Irlanda, Slovacchia, Paesi Bassi, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti d’America – hanno avanzato candidature solo per alcune specialità. A gestire il dossier, in autonomia, è la Federazione Italiana Sport Equestri (Fise), soggetto di diritto privato, che nulla ha a che vedere con quella del golf.  Quindi, se la Fise dovesse portare a casa i mondiali, spetterà ancora alla Federgolf discuterne con quelli di Ryder Cup.

Insomma è un gran caos. Se da un lato, come si apprende dalla Fig, tutti i passi che hanno portato alla sottoscrizione del contratto erano noti sia al Coni sia al governo in carica (guidato da Matteo Renzi), dall’altro è altrettanto vero che la firma sul contratto è del presidente della Federgolf, Franco Chimenti. Quindi a lui spetterà trattare ed evitare che il prestigioso torneo parta per altri lidi.

Per battere la concorrenza, il Comitato organizzatore italiano della Ryders Cup aveva stilato un progetto da svilupparsi nell’arco di 12 anni (dal 2016 al 2027) che prevede 97 manifestazioni sportive internazionali, tra gare e tornei, dal costo totale di 157 milioni. Sessanta sono stati garantiti dal Governo italiano, ai quali si è aggiunta una fidejussione a favore dei proprietari dei diritti del torneo da 97 milioni, 41 dei quali coperti dall’advisor Infront, il resto ancora dallo Stato.

“L’ultima edizione della Ryder Cup giocata in Francia nel 2018, con oltre 270.000 spettatori a Le Golf National, ha raggiunto oltre 600 milioni di abitazioni con più di 160 Paesi collegati in diretta televisiva”, riporta la Fig sul suo sito.

Alla fine dei 12 anni, gli organizzatori prevedono un ritorno complessivo di circa 513,4 milioni, tra impatti diretti e indiretti (studio Kpmg). Una discreta sommetta, ma che non regge il confronto con l’indotto stimato delle Olimpiadi invernali, vicino ai 2,3 miliardi di euro. Difficile che Giovanni Malagò decida poi di perdere la faccia a livello internazionale, andando al Cio di Losanna a dire: “Scusate, abbiamo scherzato. Non facciamo le Olimpiadi perché dobbiamo ospitare il golf!”.

Infine, bisogna ricordare che nel 2018 la Ryders Cup si è disputata in Francia, la stessa nazione che a giugno scorso ha ospitato i Campionati mondiali di calcio femminili che tanta eco e visibilità mediatica hanno avuto a livello globale. E qui le possibilità sono due: o alla Francia non avevano propinato il capitolo 14 del contratto, oppure i francesi se ne sono altamente fregati e hanno continuato a organizzare ciò che avevano in mente di organizzare e a partecipare alle selezioni internazionali per ospitare altri eventi.