Gli Usa, vincitori nell’ultima edizione disputata a Kohler nel Wisconsin nel 2021, ancora una volta non riescono ad imporsi in terra europea, dove mancano la conquista del trofeo dal 1993
In un Marco Simone che somigliava più a uno stadio che a un golf club il team Europa ha strappato la Ryder Cup, la più prestigiosa manifestazione di golf a livello internazionale, dopo un digiuno lungo 5 anni.
A dare il mezzo punto decisivo per battere gli Stati Uniti (score finale sul 16.5-11.5 per il Vecchio Continente) è stato l’inglese Tommy Fleetwood che ha conquistato matematicamente la vittoria contro l’americano Fowler al termine di una giornata ricca di colpi di scena e caratterizzata dalla rimonta, incompiuta degli americani.
Il punto decisivo fa scoppiare la festa dei tifosi ’blu’ al Marco Simone golf e country club di Guidonia. I supporter impazziti del Team Europa invadono in massa il green portandosi verso il punto della premiazione della Ryder Cup. E c’è chi per la gioia si tuffa nei laghetti del campo gara.
Gli Usa, vincitori nell’ultima edizione disputata a Kohler nel Wisconsin nel 2021, ancora una volta non riescono ad imporsi in terra europea, dove mancano la conquista del trofeo dal 1993.
Gli americani venivano da una vittoria record per 19-9 contro l’Europa due anni fa a Whistling Straits, fiduciosi che questa sarebbe stata la volta buona per porre fine a 30 anni di sconfitte fuori casa.
Sono diventati 34 gli anni di digiuno fuori casa. Non avranno un’altra occasione fino al prossimo appuntamento di Adare Manor, in Irlanda, nel 2027.
La manifestazione romana ha visto un grande successo di pubblico: alla vigilia si stimavano 250 mila spettatori in tutto, di cui il 70% proveniente dall’estero.
Donald: uno dei giorni più belli della mia vita
“Sapevamo che il team Usa avrebbe dato tutto e ci sono andati vicini. Sì, è certamente il giorno tra i più belli della mia vita. Dedico la vittoria alla mia squadra e ai miei compagni”. Così a Sky Sport, il capitano del team Europa della Ryder Cup, Luke Donald – con vice-capitani i torinesi Edoardo e Francesco Molinari – dopo la matematica certezza del successo degli Usa nella 44esima edizione della massima competizione internazionale di golf.
Malagò: bello se in altri sport Europa andasse unita
“Sarebbe bello che altri sport trovassero una competizione in cui tifare per il nostro continente o contro il resto del mondo o gli Stati Uniti. E’ la dimostrazione che la gente non vuole andare solo con le individualità”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando la vittoria del Team Europe . Facendo un bilancio della tre giorni di gara ha concluso: “Venendo qui il piano trasporti ha retto. Da Roma si è vista una viabilità diversa di strade che da venti anni erano un cantiere e grazie alla Ryder hanno visto conclusi i propri lavori quando invece sarebbero dovute esser state già pronte. Stamattina ho parlato anche con il principe Alberto di Monaco che era qui e ha detto che è incredibile quello che siamo riusciti a fare. In tutto questo poi il tempo ci ha aiutato perché con il rischio pioggia ci sarebbe stato un sapore diverso”.
Molinari: mai pianto prima su un campo da golf
– “E’ la prima volta che piango su un campo da golf, in tutta la mia vita, non riesco a dire tre parole senza mettermi a piangere”. Lo dice a Sky Sport un commosso Francesco Molinari. Per l’italiano, vicecapitano non giocatore, è il secondo successo, dopo quello da giocatore nel 2018. “Era dura, ma con una squadra eccezionale formata da ragazzi eccezionali siamo riusciti a portarla a casa. E’ una storia incredibile quella che abbiamo con la Ryder Cup”.