Ryder Cup 2023 all’Europa, Molinari: «Mai pianto su un campo da golf»

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«È la vittoria dell’Europa unita», ha detto Franco Chimenti

 

Il successo dell’Europa nella Ryder Cup 2023 ha molti padri, alcuni dei quali parlano italiano. Gente come Chicco Molinari, vicecapitano che con i suoi consigli ha dato un contributo fondamentale al trionfo dei ragazzi guidati da Luke Donald: «È la prima volta che piango su un campo da golf, in tutta la mia vita, non riesco a dire tre parole senza mettermi a piangere», confessa a Sky Sport.

Il successo dell’Europa nella Ryder Cup 2023 ha molti padri, alcuni dei quali parlano italiano. Gente come Chicco Molinari, vicecapitano che con i suoi consigli ha dato un contributo fondamentale al trionfo dei ragazzi guidati da Luke Donald: «È la prima volta che piango su un campo da golf, in tutta la mia vita, non riesco a dire tre parole senza mettermi a piangere», confessa a Sky Sport.

«Era dura, ma con una squadra eccezionale formata da ragazzi eccezionali siamo riusciti a portarla a casa – dice Francesco Molinari, che la Coppa l’ha vinta anche da giocatore nel 2018 – È una storia incredibile quella che abbiamo con la Ryder Cup».

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Ryder all’Europa, Molinari: «Mai pianto su campo da golf»

Nessuno più del presidente della Federgolf Franco Chimenti ha voluto, spinto e alimentato il progetto Ryder, difendendo il suo sogno anche quando nessuno ci credeva. «È la vittoria dell’Europa unita», dice. Il timoniere della formazione del Vecchio Continente è stato Luke Donald, capace di assemblare una formazione perfetta. «Non potevo chiedere per un palcoscenico migliore: nella storica Roma, oggi abbiamo fatto la storia – racconta nel concitato post partita – Non molti ci davano una chance dopo la sconfitta nell’edizione 2021, eravamo molto sottovalutati. Non posso essere più contento della squadra che ho avuto».

Tommy Fleetwood dedica parole al miele al pubblico di casa, che per tutta la settimana non ha mai fatto mancare il suo supporto: «Sono i migliori, senza dubbio i migliori. Ci hanno portato sulle loro spalle tutti i giorni. Abbiamo dato loro un sacco di motivi per applaudire, ma quando ne avevamo bisogno loro hanno fatto un sacco di rumore spingendoci un pò più in là, ogni volta. Abbiamo dato loro uno spettacolo che ricorderanno per tutta la vita, e tutto ciò è bellissimo». Poi ci sono gli sconfitti: il capitano della squadra statunitense, Zach Johnson, non si nasconde e si prende «tutte le responsabilità» della disfatta. «Non cerco scuse. L’Europa ci ha battuto, giocando alla grande. Useremo questa sconfitta come motivazione. Abbiamo mostrato grinta e cuore, ci sono stati alti e bassi sono orgoglioso dei miei ragazzi. Sono io il responsabile della sconfitta, ho fatto scelte sbagliate e rifletterò su questo. Questi 12 ragazzi hanno giocato duramente e hanno combattuto per il nostro Paese».

Più polemico Patrick Cantlay, pizzicato sulla sua decisione di giocare senza cappello, probabilmente per protesta nei confronti della gratuità del torneo: «Avete intenzione di farmi altri domande su questo argomento? Avete letto su Twitter che domani mi sposo e non ho indossato il cappello per non avere il segno dell’abbronzatura? Beh, domani mi sposo, sono molto eccitato (con ironia, ndr)».