L’Europa unita in fuga, gli Usa non mollano

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Show al Marco Simone, al Vecchio Continente bastano 4 punti

Il vantaggio del Team Europe (cinque punti) è ancora consistente, ma la reazione con tanto di rimonta degli Stati Uniti regala alla 44/a Ryder Cup, la prima che si svolge in Italia, ancora più fascino. E dove si dirigerà la prestigiosa coppa – forgiata dai gioiellieri reali Mappin e Webb di Londra nel 1924 su commissione di Simon Ryder – si deciderà domani. Per la gioia degli appassionati di golf, gli oltre 50mila che ogni mattina all’alba raggiungono i campi del Marco Simone Golf & Country Club – e di quelli che seguono in tv, e pure quelli che il golf l’hanno scoperto in questi giorni. Per vincere, l’Europa dovrà conquistare almeno 14 punti e mezzo, mentre agli Stati Uniti ne basteranno 14 (in quanto detentori del trofeo), conti alla mano dopo il 10.5-5.5 di oggi, a Fleetwood e compagni bastano 4 punti per vincere e riscattare la pesante sconfitta del 2021 in Wisconsin.

Alla prova di forza nei match del mattino del Team europeo – che ha tra i vicecapitani Edoardo e Francesco Molinari – è seguita la reazione d’orgoglio del Team Usa che insegue a Roma una vittoria oltreoceano che manca da 30 anni. La giornata si apre come ieri alle 7.30 del mattino con l’omaggio all’indimenticato Severiano Ballesteros.

Solida, unita più che mai come dovrebbe essere anche fuori dallo sport, l’Europa che scende sul green al mattino è un rullo compressore che ha il momento topico nella vittoria da record – nella Ryder s’intende – della coppia scandinava formata dal norvegese Viktor Hovland e dalla rivelazione  svedese Ludvig Aberg che hanno inflitto un pesante 9&7 al n.1 al mondo Sottie Scheffler (uscito dal campo in lacrime) e all’ex n.1 Brooks Koepka (l’unico giocatore in campo che fa parte della Superlega) in quella che è la più netta vittoria di sempre in un match di Ryder Cup. Una prova da incorniciare quella della coppia scandinava, che però poi nel fourball del pomeriggio non riesce a ripetersi incassando la sconfitta ad opera degli statunitensi Burns e Morikawa nel match che ha segnato la riscossa a stelle e strisce.

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I foursomes del mattino terminano con tre vittorie per l’Europa (Hovland-Aberg, McIlroy-Fleetwood e Rahm-Hatton) e una (con Homa-Harman per gli States di Zach Johnson che nei fourballs lascia a riposo Scheffler. La rimonta statunitense porta la firma di Burns e Morikawa, e ancora Homa-Harman). L’ultimo match di giornata si decide all’ultima buca al tramonto e se lo aggiudica il Team Usa con Cantlay e Clark che superano Fitzpatrick e McIlroy tenendo aperto il risultato in vista della giornata di domani tra i fischi del pubblico mentre i giocatori, Cantlay soprattutto, festeggiano.

Il clima al Marco Simone non delude le attese, non solo in senso meteorologico che in questi giorni regala alle migliaia di spettatori giornate calde e soleggiate. Il tifo è assordante, con una predominanza di supporter europei al grido ‘Go Europe’. Più silenziosi gli americani, almeno al mattino, poi la reazione del loro Team ha risvegliato la passione e schiarito le ugole. Canti, balli e qualche fischio per la sfida tra i due mondi.

Domani si decide tutto con gli incontri singoli. In palio ci sono 12 punti, all’Europa ne bastano quattro per cantare l’Inno alla Gioia e riprendersi la Ryder Cup anche se dopo i fourballs di oggi gli Stati Uniti hanno ritrovato slancio e fiducia; ” “Speriamo di poter fare qualcosa di speciale che potremo ricordare per tutta la vita”, dice Wyndam Clark al termine del suo match.